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I gatti sono sensibili alle frequenze alte
Anche non sempre sembrano ascoltare, in realtà i gatti hanno un udito incredibile, che consente loro di percepire le frequenze sonore tre volte più alte di quanto possano fare gli esseri umani. Il suono “s” agisce semplicemente a una frequenza più alta rispetto alla maggior parte degli altri suoni umani, il che presumibilmente lo fa risaltare. Si ritiene poi che quando questo suono acuto viene interrotto da un suono “p” crei un ritmo che attira l’attenzione del tuo amico felino.
Il suono imita altri rumori presenti in natura
Il suono “pspspsps” assomiglia ad altri rumori presenti in natura a cui i gatti sarebbero interessati durante la caccia. Imitando insetti interessanti, fruscii di foglie, uccelli che si arruffano le piume o topi che cercano di nascondersi nell’erba alta, il suono “pspspsps” innesca l’istinto predatorio nel cervello del gatto, che ha quel punto non ha altra scelta che indagare.
Il suono assomiglia al richiamo di mamma gatta
Se il suono “pspspsps” potrebbe effettivamente ricordare al gatto una preda, secondo un’altra teoria in realtà segnala al tuo felino che potrebbe esserci un predatore nelle vicinanze. Quando i gatti sono arrabbiati o spaventati, soffiano di fronte a ciò che fa loro paura. Quindi crescendo i micetti imparano che quando la mamma fa quel suono aggressivo è meglio rimanerle vicino per avere protezione. Poiché i gatti addomesticati spesso ci vedono come i loro genitori umani, possono essere messi in allerta anche da un suono di avvertimento emesso da noi, al che possono avvicinarsi per cercare la nostra protezione.
I gatti sono condizionati a rispondere
Secondo un’ultima teoria, abbiamo involontariamente addestrato i nostri gatti a rispondere al suono “pspspsps”. Pensaci: se il gatto è venuto da te quando lo hai chiamato usando questo suono, probabilmente lo hai ricompensato con qualcosa di buono e delle coccole, giusto? Quindi magari senza nemmeno rendertene conto gli hai insegnato che quando risponde al suono accadono delle cose positive. Per questo motivo, il micio non è attratto dal suono in sé, ma dall’attenzione e dai benefici che gli fa ottenere. Mica scemo!